Attualità della memoria. Un gruppo di lettura itinerante nelle biblioteche della rete.

La Rete Specialmente in Biblioteca propone un gruppo di lettura aperto e itinerante, con un percorso che attraversa le biblioteche specializzate di Bologna. Gli incontri avranno cadenza mensile tra gennaio e giugno 2022, ogni volta in una biblioteca differente.

Il tema individuato è quello della attualità della memoria e le proposte bibliografiche selezionate da ogni biblioteca, tappa dei sei incontri del gruppo di lettura, sono centrate su biografie, autobiografie, storie di vita ma anche saggistica attinente a questo filo conduttore.

Nel gruppo di lettura, aperto a 25 partecipanti, sarà possibile confrontarsi, scambiare opinioni, arricchirsi anche grazie a letture molto varie fra loro perché proposte dalle biblioteche in linea con la propria caratterizzazione disciplinare.
L’adesione al gruppo di lettura itinerante è libera e permette ad ognuno di scegliere secondo i propri interessi e motivazioni, iscrivendosi singolarmente alle sei tappe del percorso.

Ecco di seguito il programma degli appuntamenti, tutti con orario 18-20.

QuandoBibliotecaTitolo propostoInfo e iscrizioni
24/01/2022Biblioteca de Il Mulino
Vicolo Posterla, 1 BO
Ci salveremo insieme. Una famiglia ebrea nella tempesta della guerra di Ada Ottolenghi, Il Mulino 2020.
Sarà presente Guido Ottolenghi, nipote dell’autrice e curatore del volume
biblioteca@mulino.it
21/02/2022Biblioteca del Centro Documentazione Handicap
Via Pirandello, 24 BO
Sirena (mezzo pesante in movimento) di Barbara Garlaschelli, Laurana editore, 2014biblioteca@accaparlante.it
15/03/2022Biblioteca Minguzzi-Gentili
Via Sant’Isaia, 90 BO
Le nuvole di Picasso. Una bambina nella storia del manicomio liberato, di Alberta Basaglia, Feltrinelli 2014bibliomi@cittametropolitana.bo.it
12/04/2022Biblioteca Italiana delle donne
Via del Piombo, 5/7 BO
Il palazzo delle donne: romanzo di Laetitia Colombani ; traduzione di Claudine Turla, [Milano] : Nord, 2020bibliotecadelledonne@women.it
10/05/2022Biblioteca A.Cabral
Via San Mamolo, 24 BO
Perdi la madre: un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavidi Saidiya Hartman; traduzione di Valeria Gennari, Napoli, Tamu, 2021 amicabr@comune.bologna.it
14/06/2022Biblioteca Fondazione
Gramsci ER
Via Mentana, 2 BO
Un tempo senza storia. La distruzione del passato di Adriano Prosperi (Einaudi, 2021) biblioteca@iger.org

Le letture proposte

Ci salveremo insieme. Una famiglia ebrea nella tempesta della guerra di Ada Ottolenghi, Il Mulino, 2020

Con lo scoppio della guerra la famiglia di Guido Ottolenghi, imprenditore ebreo torinese, si trasferisce a Porto Corsini (Ravenna). Dopo l’8 settembre 1943 e l’arrivo dei tedeschi la situazione per loro però si fa pericolosa. Tentano invano di fuggire al sud via mare poi, dopo alcune dimore provvisorie, trovano generosa accoglienza e protezione presso alcune famiglie di Cotignola. Nel maggio del 1944 con un viaggio avventurosissimo si trasferiscono a Roma. La liberazione della città è ormai vicina, e con essa la fine delle loro traversie. Scritta con una delicata mano femminile, questa memoria è una rara testimonianza non solo dei patimenti vissuti dagli ebrei durante la guerra, ma anche della solidarietà e dell’assistenza che non di rado poterono ricevere. Per l’aiuto fornito agli Ottolenghi e ad altri ebrei, quattro cittadini di Cotignola sono stati proclamati in Israele «giusti fra le nazioni».

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Sirena (mezzo pesante in movimento) di Barbara Garlaschelli, Laurana editore, 2014

Barbara Garlaschelli, oggi nota scrittrice e blogger, ha un brutto incidente in mare all’età di sedici anni, nel 1981. Solo vent’anni dopo, nel 2001, esce la prima edizione di Sirena, una scrittura, spesso ironica, del lungo anno in ospedale, della riabilitazione, di ciò che è successo al suo corpo. Il libro, ripubblicato negli anni da case editrici diverse, è un viaggio nella memoria di sé e nella memoria delle persone che sono state con l’autrice, i ricordi degli altri, a volte diversi dai suoi. “Non saprei dire esattamente perché ho raccontato questa storia, che è la mia storia e quella di chi mi è stato vicino e ha vissuto con me tutte le vicende narrate e anche quelle non narrate… Forse perché non l’ho vissuta come una storia ‘privata’…. Perché ogni volta che incontro un gradino, una scala, un ascensore stretto, il tavolo di un ristorante scomodo, un posto macchina ‘riservato’ occupato da chi non ne ha diritto, ogni volta che devo battagliare con qualcosa che mi fa sentire ‘diversa’ e indifesa, ogni volta c’è qualcuno insieme a me. E poi perché è questo che accade, talvolta. Che storie private divengano storie di molti”. 

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Le nuvole di Picasso. Una bambina nella storia del manicomio liberato di Alberta Basaglia, Feltrinelli 2014

Alberta Basaglia, figlia di Franco e Franca, racconta attraverso una serie di quadri autobiografici gli
anni della sua famiglia a Gorizia e di lei bambina immersa “dentro a un fermento, a un ribollio che
per noi bambini era la cosa più normale del mondo”. Intorno alla famiglia Basaglia ruotano in
quegli anni tante persone: malati, pazienti, colleghi di lavoro che insieme a Franco e Franca
discutono, ragionano, soprattutto di matti, in un clima di forte affetto, opponendosi quotidianamente all’approccio tradizionale della psichiatria.
Quella che Alberta ci fa conoscere è la sua famiglia delle giornate sulla spiaggia, o delle canzoni durante i viaggi in macchina, ma anche della grandissima passione per il lavoro e della forte condivisione di un’ idea e cioè che tutti – maschi, femmine, malati, matti, bambini – dovessero avere una possibilità per poter vivere la loro vita. E Alberta, costretta fin da piccola da una lesione agli occhi a trovare un modo di vedere diverso, sghembo, ha potuto capire dal di dentro le idee dei suoi genitori, impegnati a farla vivere senza limitazioni, spingendola a trovare il suo modo di vedere. E a una bimba che le chiedeva: “Perché tu guardi con la testa storta?”, a rispondere con semplicità, “Perché così ci vedo meglio”.

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Il palazzo delle donne: romanzo di Laetitia Colombani ; traduzione di Claudine Turla, [Milano] : Nord, 2020

Il libro dedicato alle donne, alla loro forza, abnegazione e perseveranza, oltre tutte le regole e stereotipi imposti. Le due protagoniste, Blanche e Solène, srotolano le proprie storie lungo un filo narrativo parallelo. Blanche, è un personaggio storico, è la Blanche Peyron donna impegnata nell’ “Esercito della salvezza” a Parigi degli anni ‘20 del novecento; personalità forte e determinata si caratterizza con la militanza e l’adesione totalizzante alla causa femminile. Tutta la vita di Blanche è dedicata alla realizzazione del “Palais de la Femme”, una casa che accolga proprio “le ultime” della società.
Solène, la protagonista della seconda storia è una giovane rampante avvocata dell’alta borghesia contemporanea parigina, nel mezzo della sua fulgida carriera appare un non piccolo inciampo che la segnerà profondamente. Per dare un significato al suo malessere il suo terapeuta le propone di dedicarsi per qualche tempo al volontariato. Presto si troverá catapultata proprio al Palais de la Femme a prestare la propria opera.
Letitia Colombani, scrittrice francese, abile nell’intrecciare destini di donne, ci regala un romanzo che si legge da più punti di vista, quello storiografico che conferisce la giusta dignità a una donna realmente esistita di cui la storia ha lasciato poche tracce, quello letterario, ricco di messaggi doppi e metadiscorsi che fanno coincidere, la figura della giovane protagonista Soléne con la stessa autrice, Letitia Colombani, colei che ha portato avanti la ricerca sulla vita di Blanche Peyron, altrimenti dimenticata per sempre.

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Perdi la madre : un viaggio lungo la rotta atlantica degli schiavi, di Saidiya Hartman, Napoli 2021

Può l’incontro tra un viceré akan e un capitano portoghese, avvenuto nel 1482 sulle coste della Guinea, rivelarsi un presagio dell’attuale disparità di ricchezza tra bianchi e neri? E quale correlazione esiste tra l’assassinio di una quattordicenne a bordo di una nave schiavista, la profilazione razziale e il sistema carcerario degli Stati Uniti di oggi? Seguendo le tracce dei prigionieri che dalle zone interne dell’Africa occidentale venivano portati sulla costa per essere imbarcati verso le Americhe, Saidiya Hartman ripercorre le tappe della tratta atlantica degli schiavi, ed esorta a considerare gli effetti della schiavitù su tre secoli di storia africana e africana americana. Passato e presente si incrociano in un intreccio narrativo in cui episodi del violento passato di oppressione si riconnettono alla realtà vissuta dai figli della diaspora africana che, come la stessa autrice, vivono nella società profondamente razzializzata di oggi. A metà tra narrazione storica e memoria autobiografica, il suo viaggio si rivela una potente riflessione che interroga la storia, la memoria e l’identità.

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Un tempo senza storia. La distruzione del passato di Adriano Prosperi (Einaudi, 2021) 

«Si moltiplicano i segnali d’allarme sulla perdita di memoria collettiva e di ignoranza della nostra storia. Nella realtà italiana di oggi c’è un passato che sembra dimenticato. E il peso dell’oblio è qui forse più forte che altrove. Ma che cosa significa liberarsi dal peso del passato? Questo libro è, al medesimo tempo, un’apologia della storia e uno sguardo preoccupato sulla società dell’oblio in cui viviamo. Una società dove la storia, come disciplina, è vituperata e marginalizzata. E dove dimenticare il passato è un fenomeno connesso alla scomparsa del futuro nella prospettiva delle nuove generazioni, mentre le rinascenti mitologie nazistoidi si legano all’odio nei confronti di chi viene “da fuori”. E tuttavia l’offuscarsi della coscienza e della conoscenza storica sembra passare quasi inavvertito. Per cercare di capire come siamo arrivati a questo punto, e per superare questa indifferenza sul tema, Adriano Prosperi propone qui una riflessione sul ruolo della memoria e della storia nella nostra tradizione.»

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